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Pazienti Anziani.

 

Generalmente, molti pensano che il principale problema degli anziani sia la CATARATTA e, in effetti, è questa la causa più frequente di perdita di vista in età avanzata. La cataratta, però, oggi è facilmente operabile e, pertanto, risolvibile. Tuttavia, vi sono una infinità di altre malattie, che vanno studiate attentamente e che richiedono cure particolari, anche perché, spesso, non si possono risolvere, come la cataratta, solo con un intervento chirurgico. Vi sono, infatti, tutte le malattie della retina , di cui molto importanti nell’anziano le maculopatie, ma c’è pure il glaucoma (che è molto insidioso, perché non dà disturbi fino ad uno stadio molto avanzato della patologia), i distacchi di retina, le infezioni, parlando solo di malattie limitate agli occhi; ma non bisogna trascurare pure tutte quelle che, partendo da un interessamento di tutto il corpo, danno anche problemi oculari, come il diabete, l’ipertensione, le malattie della coagulazione, del connettivo, della tiroide, i danni da fumo, le infezioni, le malattie neurologiche e altro.

L’età avanzata, pertanto, si caratterizza per dei disturbi particolari, che possono, a buon diritto, far ritenere che le problematiche nell’anziano costituiscano un capitolo a parte dell’Oculistica. In effetti, una diminuzione o, più in generale, un’anomalia della visione nell’anziano, sono spesso il risultato di una o più malattie, che spesso fanno parte, in realtà, di patologie di tutto il corpo, cioè interessano altri apparati oltre gli occhi.

Per questo, una diminuzione di vista nell’anziano non va mai trascurata, ma richiede un controllo approfondito dal medico oculista: bisogna misurare la pressione oculare e esaminare bene la retina, unendo lo studio della macula e del nervo ottico anche tramite esami speciali quali il campo visivo, la fluorangiografia, l’OCT e il GDX e quant’altro possa portare ad una diagnosi certa.

LA QUALITA’ DI VITA, cioè la capacità di essere, ad esempio, autosufficienti, indipendenti, capaci di svolgere attività o hobbies, è un qualcosa di realmente importante nell’anziano. Anche per una modesta malattia può gravemente ridursi, con conseguente depressione e isolamento, portando ad una decadenza della vita di relazione e, alla fine, ad una vera riduzione della capacità di attuare anche le cose più semplici. Il MANTENIMENTO di una BUONA VISIONE è FONDAMENTALE a questo fine e, a volte, basta poco per aumentarla o ripristinarla se compromessa.

Un anziano ritenuto non autosufficiente, lento e impacciato, spesso è “rinato” dopo avergli assicurato qualche decimo di vista in più con opportuni mezzi: ha ripreso a camminare, a leggere il giornale, a sentire gli amici; se, poi, l’esame medico rivela una situazione così compromessa che non si possa migliorare in alcun modo, comunque averla messa correttamente a fuoco consentirà una maggiore consapevolezza del problema da parte del paziente e dei familiari, con maggior comprensione reciproca e maggior conoscenza dei limiti consentiti all’anziano dalla sua capacità visiva. Sarà, inoltre, almeno possibile fermare l’evolversi della malattia, per evitare un peggioramento che, come detto prima, anche se lieve, avrebbe conseguenze disastrose sulla qualità di vita.

NON ESISTE UN LIMITE DI ETA’ OLTRE IL QUALE NON SI POSSA MIGLIORARE !

Nel nostro centro sono disponibili tutte le più moderne metodiche di esame per un corretto inquadramento dell’anziano, che è possibile effettuare anche in caso di scarsa collaborazione.